Apparizioni di Medjugorje

Apparizioni di Medjugorje

La storia delle apparizioni di Medjugorje

Le apparizioni di Medjugorje costituiscono un evento di rilevanza spirituale e storica, intrecciando il destino di questa remota località bosniaca con la fede di milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Per comprendere appieno il significato e l’impatto di queste straordinarie manifestazioni, ci avventureremo nelle origini delle prime apparizioni mariane di Medjugorje.

Le apparizioni mariane di Medjugorje si sono manifestate a intervalli regolari e hanno lasciato il segno indelebile sulla vita dei veggenti. La Vergine Maria, attraverso i suoi messaggi di pace, conversione, preghiera e penitenza, ha toccato i cuori di molti, trasformando Medjugorje in un luogo sacro di speranza e devozione.

Durante le prime apparizioni, i veggenti sono stati attratti da una luce radiosa e una figura misteriosa che sembrava emergere da un alone di serenità. I ragazzi sono stati colti da un senso di profonda meraviglia e, al contempo, una sensazione di timore reverenziale.

La Vergine Maria è apparsa loro in forma di dolcezza materna, emanando un’aura di pace e compassione.

Gli abitanti di Medjugorje e dei villaggi circostanti sono stati affascinati da questa fenomenologia celeste, trasformando i luoghi delle apparizioni in punti di incontro per i fedeli in cerca di spiritualità e consolazione. Di conseguenza, Medjugorje è diventata una meta ambita per i pellegrinaggi, promuovendo lo sviluppo turistico e la crescita economica della regione.

Nel corso degli anni, il numero di persone che hanno testimoniato le apparizioni di Medjugorje è cresciuto in modo esponenziale. Il messaggio della Madonna è stato diffuso attraverso i veggenti e ha ispirato il culto mariano, unendo milioni di fedeli di varie nazionalità e culture in una fede comune.

Le apparizioni di Medjugorje hanno avuto un impatto duraturo sulla spiritualità di chi vi è venuto in contatto, generando una diffusa sensazione di pace e rinnovamento interiore. Il complesso di emozioni sperimentate dai veggenti e dai pellegrini, reso ancor più profondo dalla straordinaria forma passiva di tali eventi, ha contribuito a creare una forte connessione tra la Terra e il Cielo, suggellando così il destino di Medjugorje come un luogo sacro di eccezionale importanza.

Le prime apparizioni della Madonna ai veggenti di Medjugorje

Primo giorno

Nel tardo pomeriggio del mercoledì 24 giugno 1981, durante la festa di San Giovanni Battista, sei giovani di età compresa tra i 12 e i 20 anni si trovano a passeggiare sul monte Crnica, noto oggi come la Collina delle Apparizioni. In una zona sassosa chiamata Podbrdo, improvvisamente, vedono apparire in aria una figura evanescente di una giovane donna bellissima e luminosa, che tiene un bambino tra le braccia. I ragazzi riconoscono immediatamente che si tratta della Madonna, nonostante l’apparizione non pronunci parole, ma li invita solo a avvicinarsi. Pur essendo impauriti, decidono di scappare via.

Una volta tornati a casa, raccontano ciò che è accaduto agli adulti. Tuttavia, spaventati dalle possibili conseguenze (considerando che la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia era ufficialmente atea), gli adulti intimano loro di mantenere silenzio riguardo all’evento straordinario.

Secondo giorno

La notizia della straordinaria apparizione si diffonde rapidamente nel villaggio, e il giorno seguente, il 25 giugno 1981, un gruppo di curiosi si raduna nello stesso luogo e alla stessa ora sperando in una nuova apparizione. La loro speranza viene presto esaudita quando, su una nuvola, appare di nuovo la Madonna, questa volta senza il bambino e ancora bellissima e luminosa. Tra i presenti, vedono la “Gospa” (come viene chiamata la Madonna) i quattro ragazzi che l’avevano vista la sera precedente: Ivanka Ivanković, Mirjana Dragićević, Vicka Ivanković, Ivan Dragićević e si uniscono a loro Marija Pavlović, la sorella maggiore di Milka, e il piccolo Jakov Čolo, di soli 10 anni.

Questo gruppo dei sei veggenti prescelti dalla Beata Vergine è stabilmente formato, e sarà da allora il testimone delle successive Apparizioni. Per questo motivo, l’anniversario delle Apparizioni verrà celebrato ogni anno il 25 giugno, come espressamente deciso dalla Madonna stessa.

Quando la Gospa fa un cenno, tutti e sei i giovani veggenti corrono velocemente tra sassi, rovi e sterpaglie verso la cima del monte. Nonostante il sentiero non fosse segnato, miracolosamente, non riportano nemmeno un graffio. Successivamente, racconteranno agli altri partecipanti di essersi sentiti “trasportati” da una forza misteriosa.

La Madonna appare sorridente, indossa un abito lucente di colore grigio-argento, con un velo bianco che le copre i capelli neri e ha amorevoli occhi azzurri. È incoronata da dodici stelle e la sua voce è descritta come dolce e melodiosa, quasi come musica. Scambia alcune parole con i ragazzi, prega insieme a loro e promette di tornare in futuro.

Terzo giorno

Il 26 giugno 1981, più di 1000 persone si radunarono attratte da un misterioso bagliore luminoso. Vicka, su suggerimento di alcuni anziani presenti, decise di gettare una bottiglietta di acqua benedetta sull’apparizione, nel tentativo di verificare se si trattava di un’entità celeste o demoniaca. Con forza, esclamò: “Se sei la Madonna, rimani con noi; se non lo sei, vai via!”. Sorprendentemente, la figura sorrise e, rispondendo alla domanda diretta di Mirjana, si identificò per la prima volta come “la Beata Vergine Maria”.

Durante l’apparizione, la Madonna ripeté più volte la parola “Pace”. Alla fine dell’evento, mentre i veggenti scendevano dalla collina, l’apparizione riapparve solo a Marija. Questa volta, però, la Madonna era visibilmente triste e aveva una Croce alle spalle. Le sue parole furono premonitrici e piene di tristezza: “Il mondo può essere salvato soltanto tramite la Pace, ma la pace sarà raggiunta soltanto se il mondo troverà Dio. Dio c’è, ditelo a tutti. Riconciliatevi tra voi, fatevi fratelli…”.

Dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, scoppia la Guerra dei Balcani, un conflitto feroce e disumano nel cuore dell’Europa che ha completamente ridisegnato la Jugoslavia. Questo tragico evento sembra rispecchiare le preoccupazioni e gli appelli della Madonna per la pace e la riconciliazione tra le persone.

Quarto giorno

Il sabato 27 giugno 1981, i giovani veggenti vengono convocati nell’ufficio della polizia e sottoposti a un lungo interrogatorio, che comprende anche esami medico-psichiatrici, al fine di verificare la loro sanità mentale. Alla conclusione di questi esami, vengono dichiarati perfettamente sani di mente. Una volta liberati, non esitano a correre sulla collina per non perdere la quarta Apparizione della Madonna.

Durante l’Apparizione, i giovani pongono alla Madonna diverse domande, tra cui il ruolo dei sacerdoti. La Madonna risponde dicendo che i sacerdoti devono essere fermi nella Fede e aiutare le persone, proteggendo la Fede del popolo.

Inoltre, la Madonna sottolinea l’importanza della fede anche senza aver visto direttamente le apparizioni. Questo implica che la fede non dovrebbe dipendere solo dalle manifestazioni visibili, ma dovrebbe essere radicata nel cuore delle persone, basandosi sulla fiducia in Dio e nella sua presenza amorevole nella vita di ognuno.

Le risposte della Madonna forniscono ai giovani e a tutti coloro che seguono le apparizioni, preziosi insegnamenti sulla fede, la spiritualità e il ruolo dei sacerdoti nella comunità. La straordinaria esperienza delle apparizioni segna profondamente le vite dei veggenti e ispira molti a rafforzare la loro fede e impegno religioso.

Quinto giorno

Domenica 28 giugno 1981, una vasta folla di persone provenienti da tutte le zone circostanti si raduna fin dalle prime ore del mattino. A mezzogiorno, più di 15.000 persone sono riunite in attesa dell’Apparizione, formando un raduno imponente e spontaneo senza precedenti in un paese guidato da un regime comunista. Nonostante le restrizioni imposte dal regime, la gente affluisce con fervore e curiosità per assistere all’evento straordinario.

Quando la Beata Vergine appare, manifesta una gioia contagiosa e prega insieme ai veggenti. Risponde anche alle loro domande, confermando la veridicità delle apparizioni. Questo momento diventa una fonte di ispirazione per i presenti, che si sentono testimoni di un evento spirituale unico e significativo.

Nella stessa giornata, il parroco di Medjugorje, padre Jozo Zovko, fa ritorno da un viaggio e, venuto a conoscenza degli eventi straordinari, decide di interrogare i veggenti per valutare la loro buona fede. Inizialmente, padre Jozo è scettico riguardo alle apparizioni e sospetta che possano essere una montatura organizzata dal regime comunista per screditare la Chiesa. Tuttavia, col passare del tempo, le parole sincere e coerenti dei giovani veggenti superano le sue riserve e i suoi dubbi.

Pur non aderendo ciecamente all’evento, padre Jozo decide di procedere con prudenza e non supportare immediatamente i sei ragazzi. Intraprende ulteriori indagini e riflessioni, cercando di capire meglio la portata e la natura di ciò che sta accadendo a Medjugorje.

Questo contesto di scetticismo iniziale e cautela da parte del parroco aggiunge un elemento di complessità alla situazione delle apparizioni di Medjugorje, ma l’impatto e l’entusiasmo dei fedeli che partecipano alle Apparizioni sono chiari segni della rilevanza spirituale e dell’importanza di quegli eventi per la comunità.

Sesto giorno

Lunedì 29 giugno 1981, festa dei Santi Pietro e Paolo, una data particolarmente importante e sentita dalla popolazione croata, i sei giovani veggenti vengono nuovamente prelevati dalla polizia e portati nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Mostar. Là, dodici medici li attendono per sottoporli a un altro esame psichiatrico, nella speranza di dimostrare la loro infermità mentale e screditare le loro affermazioni riguardo alle apparizioni.

Tuttavia, la dottoressa che guida l’equipe medica, una donna di fede musulmana, lascia tutti sorpresi dichiarando che non sono i ragazzi ad essere pazzi, ma chi li ha condotti lì. Nella sua relazione alla polizia segreta, scrive di essere rimasta colpita dal coraggio e dalla determinazione del piccolo Jacov. Nonostante le accuse di raccontare falsità, Jacov rimane saldo e inamovibile nelle sue affermazioni, dimostrando una fede incrollabile nella Madonna e una totale assenza di paura. La dottoressa ammette di non essere riuscita a smascherare alcuna manipolazione nei ragazzi.

Nella stessa serata, durante l’Apparizione, tra la folla presente si trova anche un bambino di soli 3 anni, Danijel Šetka, gravemente malato di setticemia e privo della capacità di parlare e camminare. Disperati, i genitori del bambino chiedono l’intercessione della Madonna per la guarigione del loro piccolo. La Madonna acconsente ma pone una condizione: chiede che l’intera comunità e soprattutto i genitori del bambino preghino, digiunino e viva una fede autentica.

Dopo questo evento, le condizioni di Danijel iniziano a migliorare in modo progressivo e sorprendente. Verso la fine dell’estate, il bambino è in grado di camminare e parlare, affermando così il miracoloso potere di guarigione che la Madonna ha concesso a seguito delle preghiere sincere e della fede autentica della comunità.

Questo è solo uno dei numerosi casi di guarigioni miracolose che si sono verificati a Medjugorje nel corso degli anni, rafforzando la credenza e la devozione dei fedeli verso la Madonna e confermando l’importanza spirituale del luogo.

Settimo giorno

Martedì 30 giugno, i sei giovani veggenti non si presentano alla solita ora ai piedi della collina perché due ragazze mandate dal governo di Sarajevo intervengono con l’intento di trattenerli lontano dal luogo delle Apparizioni. Il governo di Sarajevo, preoccupato dall’affluenza di persone a Medjugorje e convinto che si tratti di una montatura clericale e nazionalista dei croati, cerca di sbarazzarsi delle apparizioni e dei veggenti.

Nel pomeriggio, le due ragazze propongono ai veggenti di fare un giro in auto nei dintorni, ma il loro obiettivo segreto è di tenere i ragazzi lontani dal Podbrdo, dove avviene di solito l’Apparizione. Ignari della cospirazione, i giovani veggenti, provati dalle vicissitudini vissute, accettano questa occasione di svago, tranne Ivan che resta a casa. Tuttavia, mentre sono ancora in giro, lontani dal luogo delle Apparizioni, sentono un’urgenza interiore. Fermando l’auto, vedono una luce all’orizzonte e la Madonna appare su una nuvola, avvicinandosi a loro e pregando insieme ai giovani.

Rientrati in paese, i veggenti si recano in canonica, dove padre Jozo li interroga nuovamente. Le due ragazze “cospiratrici” sono anch’esse presenti e sono sconvolte dal fatto di aver visto quei fenomeni luminosi in cielo. A causa di ciò, decidono di non lavorare più con le forze dell’ordine.

Da quel giorno, la polizia impedisce l’accesso dei ragazzi e della folla al Podbrdo, cercando di fermare le apparizioni. Tuttavia, nonostante questo divieto terreno, i fenomeni divini continuano e la Vergine continua a comparire in luoghi diversi, proseguendo la sua presenza e le sue messaggi di fede e speranza alla comunità di Medjugorje. La fama di Medjugorje come luogo di apparizioni mariane e di spiritualità cresce, attirando ancora più pellegrini e devoti.

Ottavo giorno

Il 1° luglio 1981 è stato un giorno tumultuoso per i veggenti di Medjugorje e le loro famiglie. I genitori dei giovani furono convocati negli uffici della polizia e soggetti a minacce a causa delle apparizioni dei loro figli, che venivano accusati di essere “impostori, visionari, sobillatori e ribelli”. Queste minacce facevano parte del tentativo delle autorità di fermare e screditare le apparizioni e i veggenti.

Nel pomeriggio, due incaricati del comune arrivarono a casa di Vicka e persuasero lei, Ivanka e Marija a salire sul loro furgone con la scusa di accompagnarle in canonica. Tuttavia, una volta giunte alla chiesa, i due uomini decisero di proseguire il tragitto senza alcuna spiegazione. Le ragazze protestarono e colpirono i finestrini con i pugni, ma improvvisamente sembrarono estraniarsi dal momento e hanno una fugace apparizione della Madonna, durante la quale la Vergine le incoraggiò a non avere paura e a rimanere salde nella loro fede.

I due funzionari comunali si resero conto che qualcosa di strano era accaduto e decisero di riportare immediatamente le tre ragazze in canonica. Quel giorno, Jacov, Mirjana e Ivan ebbero invece l’apparizione nella loro casa, continuando a ricevere i messaggi e le manifestazioni della Madonna in modo straordinario.

Questi eventi drammatici non fecero altro che aumentare l’interesse e la devozione dei fedeli verso Medjugorje, e nonostante le persecuzioni e le difficoltà, le apparizioni e i messaggi della Madonna continuarono fino ai giorni nostri, diventando una delle apparizioni mariane più famose e venerate al mondo.

Statua apparizioni Madonna di Medjugorje

L'opinione della chiesa sulle apparizioni di Medjugorje

L’opinione della Chiesa Cattolica riguardo alle apparizioni mariane di Medjugorje è stata oggetto di studio e analisi approfondite da parte delle autorità ecclesiastiche. Nel corso degli anni, la Santa Sede ha preso in considerazione le testimonianze dei veggenti, l’analisi dei fatti, e ha ascoltato i pareri dei vescovi e degli esperti coinvolti nella questione.

Una delle principali preoccupazioni della Chiesa riguardo a Medjugorje è stata l’autenticità delle apparizioni. Mentre alcune persone credono fermamente nella divinità e nella veridicità di questi eventi, altri esprimono riserve e dubbi riguardo alla loro natura soprannaturale. La Chiesa è consapevole della necessità di discernimento e prudenza in questioni così delicate, considerando le implicazioni teologiche e pastorali che una dichiarazione ufficiale potrebbe comportare.

Nonostante la posizione di prudenza, la Chiesa ha riconosciuto il valore spirituale di Medjugorje come luogo di pellegrinaggio. Fin dai primi anni delle apparizioni, il villaggio bosniaco ha attirato milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, desiderosi di sperimentare la presunta presenza divina e di trovare conforto e rinnovamento nella fede. La Chiesa ha incoraggiato questa devozione, pur esortando i fedeli a evitare atteggiamenti eccessivamente ingenui o fanatismo.

All’inizio delle apparizioni, la Diocesi di Mostar-Duvno, che ha giurisdizione su Medjugorje, istituì una commissione di indagine composta da vescovi, teologi e esperti, al fine di esaminare attentamente le testimonianze dei veggenti e i fatti collegati alle apparizioni mariane. L’obiettivo era di valutare la credibilità delle apparizioni e determinare se queste avessero una natura soprannaturale.

Il messaggio di fede

Le prime indagini sulla questione furono complesse e a tratti controverse. Alcuni vescovi e teologi si espressero con scetticismo riguardo all’autenticità delle apparizioni, sollevando dubbi sulla coerenza delle testimonianze dei veggenti e sull’assenza di segni incontrovertibili di natura soprannaturale.

Tuttavia, molti altri fedeli, pellegrini e persino alcuni vescovi furono attratti dalla spiritualità e dalla devozione che Medjugorje sembrava ispirare. L’atmosfera di preghiera, conversione e pace che si viveva nel luogo delle apparizioni ha avuto un impatto profondo sulla vita di molte persone, portando ad un fiorire di fede e vocazioni religiose.

La posizione ufficiale della Chiesa Cattolica su Medjugorje è stata espressa in modo non definitivo e non è ancora stata emessa una decisione definitiva riguardo all’autenticità delle apparizioni. Mentre alcune indagini sono state condotte e alcuni rapporti sono stati redatti, la Chiesa ha indicato la necessità di ulteriori studi e valutazioni prima di prendere una posizione ufficiale sulla questione.

Nel frattempo, il Vaticano ha istituito una commissione di indagine speciale per studiare il fenomeno di Medjugorje. Questa commissione è stata incaricata di raccogliere ulteriori testimonianze e documentazione riguardanti le apparizioni e di approfondire gli aspetti teologici, pastorali e spirituali coinvolti.

Scopri di più su...

PROSSIME PARTENZE

LE NOSTRE PARTENZE PER MEDJUGORJE

DATADURATA
6-9 SETTEMBREFINE SETTIMANA250→
9-14 OTTOBRE6 GIORNI360→
11-14 OTTOBREFINE SETTIMANA250→
DATADURATAMEZZO
6-9 SETTEMBREFINE SETTIMANABUS GRAN TURISMO250→
9-14 OTTOBRE6 GIORNIBUS CON POLTRONE LETTO360→
11-14 OTTOBREFINE SETTIMANABUS GRAN TURISMO250→

Autobus con POLTRONE LETTO

Pensione
completa

Kit
del pellegrino

accompagnatore sempre a disposizione

ITINERARIO

Ritrovo dei partecipanti e partenza per il Pellegrinaggio a Medjugorje con AUTOBUS GRAN TURISMO CON LE POLTRONE LETTO (BUS GRAN TURISMO PER IL FINE SETTIMANA)

Sistemazione in Hotel 3 stelle a Medjugorje in pensione completa, a due minuti a piede dalla Parrocchia di San Giacomo di Medjugorje.

Tutte le Colazioni, i Pranzi, le Cene e i Pernottamenti in hotel in pensione completa.

Durante la permanenza a Medjugorje si parteciperà alle attività proposte dalla guida.

 A Medjugorje il programma prevederà: partecipazione alle attività liturgiche della Parrocchia di San Giacomo, la S. Messa in lingua italiana, la recita del SS. Rosario, la preghiera di guarigione, l’Adorazione Eucaristica, incontro con i frati francescani; 

Salita sul Podbrdo, la collina delle prime apparizioni con recita del SS. Rosario e preghiera alla Croce Blu; salita sul Krizevac (tempo permettendo), il Monte della Croce con recita della Via Crucis; 

Quando possibile, incontro con testimonianza dei veggenti, compatibilmente con la loro presenza a Medjugorje. Sono previsti incontri con alcune delle seguenti comunità presenti a Medjugorje: la Comunità Cenacolo di Suor Elvira, gli Orfanotrofi di Suor Cornelia e Majcino Selo, le Comunità Sollievo Jahvè e Nuovi Orizzonti e altre testimonianze di vita toccate dalla Grazia a Medjugorje. Salita notturna al Podbrdo con torce oppure recita del SS. Rosario serale alla Croce Blu

In base alle tempistiche possibilità di escursione turistica facoltativa (costo € 20 con minimo 20 partecipanti) con visita guidata della città di Mostar, con passeggiata tra i mercatini del quartiere arabo e il famoso ponte StariMost, patrimonio dell’UNESCO e/o altra escursione turistica.

Cheek out dall'hotel e partenza con AUTOBUS GRAN TURISMO CON POLTRONE LETTO (BUS GRAN TURISMO PER IL FINE SETTIMANA) e rientro nei luoghi di partenza

20.000 pellegrini già accompagnati

LE NOSTRE RECENSIONI

“Professionalità unita a simpatia e gentilezza. Complimenti.”
- Alessandro
5/5
“Davvero da consigliare.... sono stato con loro in viaggio diverse volte, accoglienti e super organizzati. Gli autobus sono nuovi e comodissimi e l'atmosfera e sempre allegra e familiare. La settimana scorsa ho partecipato ad una delle loro attività di volontariato, portando un po' di conforto e ristoro alle persone che dormono per strada e posso testimoniare che tutto il personale di ingitansieme ha qualcosa di speciale nel cuore. Onore a voi ragazzi e W INGITAINSIEME.”
- Francesco
5/5
Clicca qui
Iscriviti alla newsletter
Iscriviti alla newsletter